13.2.12

Red State

Titolo: Red State
Regia: Kevin Smith
Sceneggiatura: Kevin Smith
Paese: U.S.A.
Anno: 2011


Un piccolo gioiello. Ecco il commento a caldo che segue la visione di Red State, opera realizzata da quel Kevin Smith che fino a oggi conoscevamo solo per la satira e i dialoghi pungenti dei vari Clerks.
Red State è un film che non ti aspetti, è un'opera che porta con sè una sorta di equilibrio. Proprio l'equilibrio nella composizione e nella narrazione, e la perizia con cui vengono trattati i temi affrontati, rendono il film godibilissimo, in grado di non stancare e (addirittura!) stupire lo spettatore.
La storia. Tre giovani ragazzi in cerca di sesso facile, tramite internet, riescono a trovare una matura signora che è pronta a soddisfare ogni loro voglia. Una volta raggiunto il camper dove vive la donna, i tre ragazzi vengono drogati e imprigionati, finendo tra le grinfie di un pastore fondamentalista cristiano, e della sua setta, che vogliono ripulire il mondo dall'immoralità. La polizia, guidata da un ottimo John Goodman, una menzione speciale alla sua interpretazione, arriva sul posto in seguito ad una segnalazione e si scatena l'inferno.
Le persone fanno le cose più strane quando credono di averne il diritto. Ma fanno cose ancora più strane quando credono semplicemente. Niente di più vero.
Queste frasi pronunciate da John Goodman, sul finire della pellicola, riassumono alla perfezione i contenuti del film e ciò che ci vuole comunicare Kevin Smith.
Il regista si schiera contro ogni tipo di fondamentalismo religioso. Muove una profonda critica a tutti i gruppi pseudo-religiosi che si fondano sul razzismo e sull'incoerenza, ma in particolare sull'ignoranza. Una critica che non si ferma al solo livello religioso, "cristiano" in questo caso, ma che attacca una forma mentale. Una forma mentale che si basa sul credere di avere ragione. In questa maniera la critica si sposta su un piano sociale più generale, a (o, forse è meglio dire contro) una società, quella americana, che cova e lascia sviluppare al suo interno un male che, se non viene tenuto a bada, se non viene limitato (o castrato), può realmente portare alla catastrofe..


Una critica, quella mossa da Smith, che diventa una vera accusa nei confronti di una società che non riesce a conoscere i suoi figli, che ha una "paura fottuta" del vicino e in cui i fantasmi dell' 11/09 riaffiorano prepotentemente all'orizzonte
Onestamente Red State cerca, e in parte riesce, a dare uno sguardo sull' America di oggi. E' una sorta di finestrella alla quale ci si affaccia per vedere un po' com'è la situazione giù in strada. Kevin Smith ci lascia un affresco sociale di non difficile interpretazione, impreziosito da un'abbondante spruzzata di satira, che non fa mai male.
Red State ci mostra un' America che ha paura di se stessa, in cui odio e razzismo vanno in giro (o forse è meglio dire in chiesa) a braccetto.
L'opera va a parare anche in altri ambiti, primo tra tutti quello della politica (del potere, della soppressione violenta, dell'uso gratuito e indiscriminato delle armi per rimuovere questi figli sgraditi dall'America, aiutati da una legislazione che lascia molta libertà a FBI e compagnia per massacrare chi, in nome di un prsunto dio, sparge sangue sulle strade a stelle e strisce. Ecco ancora i postumi, qui reali, tangibili, legislativi con cui la "democrazia" si fa garante dell'ordine post-Torri Gemelle), ma è normale che non tutte le tematiche possano essere approfondite da parte del regista, eppure da questo marasma di argomentazioni, tutte sfiorate in superficie, ecco nascere un buon film. Un film che consigliamo per trascorrere una sana serata horror, in grado di strappare sorrisi, ma anche di fare scambiare quattro chiacchiere su tematiche importanti. Lo consigliamo anche (e soprattutto) perché non troverà mai una distribuzione, se non (fooorse) in dvd, nel nostro Paese. Ma nonostante questa (potenziale) invisibilità, rimane uno dei film più interessanti che il 2011 a stelle-sangue e strisce ci ha regalato.
Concludiamo con una delle tante spassosissime citazioni:

"Quanto credi gli sarà costata quella immensa croce?"
"In termini di denaro o di buonsenso?"

E vista la recente cronaca italiana (anche se qui, si fa sempre tutto per ottenere qualcosa in cambio) questo film potrebbe riguardarci un poco di più, ma speriamo di no: http://www.uaar.it/news/2012/01/11/spettacolo-blasfemo-milano-francia-anatema-ultra-cattolici/

mp/af


LO TROVATE: in dvd (solo in lingua con sottotitoli in inglese, o in altre lingue), sul web.

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