Bloodypedia

Alcuni termini e abbreviazioni utili che potreste incontrare nelle analisi (del blog, e soprattutto delle riviste di settore).


TITOLI:

Titoli di testa: prima del film vediamo sempre la distribuzione (chi ha comprato il film e poi lo ha fatto arrivare nelle sale agli esercenti) poi la produzione (chi ha finanziato, o trovato i fondi per realizzare il film)

Titoli di coda: attori, regia, montaggio, ecc. Tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione della pellicola.

VIDEO:

Pdv: Punto di vista

Mdp: Macchina da presa


Campo e Controcampo: Due mdp, usato spesso in scene di dialogo o di scambi di sguardi: una su un attore, l'altra sull'altro attore. Usiamo una scena di American life di Sam Mendes per farci capire, scena che include: campo (il tipo che parla di amore), controcampo (la coppia di protagonisti, che fungono anche - come lo spettatore - da piano d'ascolto) e dettaglio (la costruzione culinaria usata come similitudine dell'amore).


Piano sequenza: La sequenza di un film girata senza stacchi di montaggio. Non importa se la mdp segue il protagonista o se sta ferma sul cavalletto, ciò che conta è che abbiamo davanti agli occhi una lungua sequenza narrativa che sembra "in tempo reale", e non fatta di ellissi temporali o di campi e controcampi.
Alcuni esempi: Nodo alla gola di Hitchcock, Pusher di Refn, Elephant di Van Sant, molto cinema di Haneke, molto cinema di Sorrentino, il film horror del 2010 La casa muda (intero pianosequenza di 72 minuti) e una scena esemplare da Il segreto dei suoi occhi (e guardatevi il film perché questo è solo una parte del pianosequenza, e il film è stupendo).

Profondità di campo: Lo spazio che c'è davanti e dietro al soggetto messo a fuoco ci appare nitido.


Stacco: Intervallo tra un'inquadratura ed un'altra. Passaggio da un'inquadratura all'altra, senza infrangere la sospensione dell'incredulità.

Sospensione dell'incredulità:

Dissolvenza: "segno di interpunzione" che indica la fine di una scena. Può essere:
1) Dissolvenza in apertura: usata all'inizio di una sequenza, consiste nel progressivo emergere di un'immagine sullo schermo;
2) Dissolvenza in chiusura: usata alle fine di uan sequenza, consiste nel progressivo scomparire di un'immagine dallo schermo, che diventa così nero;
3) Dissolvenza incrociata: si realizza sovrapponendo due immagini, l'ultima di una sequenza con la prima della sequenza successiva, in modo che per un breve periodo si vedono entrambi.

Dolly: Carrello dotato di una gru mobile su cui viene montata la macchina da presa per effettuare la carrellata.
Un esempio da Boogie nights


Carrellata: Spostatamento della macchina da presa che permette di riprendere un'azione in movimento.
Un esempio di carrellata in avanti: il finale di Shining



Steadycam: Struttura leggera che supporta una telecamera e viene agganciata a un corpetto indossato da un operatore. Con essa un operatore esperto può camminare, correre, saltare, fare le scale, con la camera e ottenere movimenti di macchina morbidi e fluidi grazie ad appositi ammortizzatori idraulici.
Un esempio col piccolo Danny di Shining.

 

Plongèe: Una ripresa che "cala" dall'alto.

Contro plongèe: Una ripresa che "sale" dal basso.

Montaggio parallelo: Serve per fare emergere un significato dal confronto di azioni diverse. In questo caso la contemporaneità non è necessaria e i soggetti proseguono sulla loro strada su delle linee parallele: non si incontrano mai.

Incipit: L'inizio di una storia, la "tranche" di apertura del film nel nostro caso (può essere più o meno lunga).

SCALA DEI PIANI:

Campo lunghissimo:  Viene inquadrata una porzione di spazio molto vasta. Molto usato nel genere western.

Campo lungo: Tipo d' inquadratura dove l'attenzione è sempre posta sull'ambiente, ma dove si possono vedere soggetti e azioni.

Campo medio: Il paesaggio diventa sfondo. Le azioni e i personaggi si delineano e si vedono chiaramente.



SCALA DEI PIANI:

Figura intera: Inquadratura in cui la figura è predominante rispetto allo spazio.



Piano americano: La figura, il personaggio, è inquadrato dalle ginocchia in su. Di derivazione "fotografica". Anche questo genere di inquadratura è molto usata nel genere western.

Mezzo primo piano o mezzo busto: Il soggetto è inquadrato dalla "vita" in su.

Primo piano: Inquadrato dalla spalle in su.

Primissimo piano: Comprenden il volto dagli occhi alla bocca. È ad ogni modo un’inquadratura particolarmente ravvicinata di una parte di corpo umano o di un oggetto.

Particolare e Dettaglio: Il Particolare si utilizza per inquadrare una porzione di corpo (es.: un'occhio); il Dettaglio per inquadrare una porzione di oggetto(es. un laccio di una scarpa).


AUDIO:
da Wikipedia

DenominazioneCaratteristicheEsempioEsempio di utilizzo
"off-screen sound"acusmatico e diegeticoUn rumore udibile dai personaggi di cui non si individua la fonteNel film C'era una volta il west l'arrivo della locomotiva, atteso da tre sgherri, è annunciato a lungo dal suo rumore, ma sulle rotaie non si vede.
"voice-over"extra-diegeticoil suono della colonna sonora o la voce narrante di una qualsiasi film.
"extra-diegetic"acusmatico e non diegeticoLa musica che accompagna l'azione ma non è udita dai personaggiL'utilizzo della musica classica che Stanley Kubrick fa nel film Arancia Meccanica


BLOOD:

Splatter (o Gore): è un sotto-genere cinematografico dell'horror. È basato sull'estremo realismo degli effetti speciali, che descrivono lo schizzare del sangue (To splat) o la lacerazione dei corpi umani, con conseguente fuoriuscita di interiora. Spesso dal realismo si è passati all'esagerazione, allo scopo di disgustare o di divertire gli spettatori. Questo sotto-genere ha raggiunto il suo apice una trentina di anni fa, mostrando la debolezza del corpo umano  in un momento storico, gli anni ottanta, in cui la perfezione fisica e l'edonismo erano considerati simboli di scalata sociale.
Il termine "cinema splatter" è stato coniato per la prima volta dal regista statunitense George A. Romero, per descrivere il suo film Zombi (1978)

Slasher: dall'inglese To slash, ferire profondamente con un'arma affilata. Si riferisce a quel gruppo di film horror in cui il protagonista indiscusso è un maniaco omicida (spesso mascherato) che dà la caccia ad un gruppo di persone (spesso giovani) in uno spazio più o meno delimitato, utilizzando in genere armi da taglio per ucciderli in modo cruento. Il capostipite (più famoso) del genere è considerato Halloween, la notte delle streghe di John Carpenter

Torture porn: indica un sottogenere del cinema dell'orrore, legato allo splatter, che ha trovato il suo successo e la sua applicazione negli ultimi anni. Vengono etichettati sotto questo nome film nei quali sono presenti quattro elementi caratteristici: mutilazioni, nudità, sadismo e tortura. Il termine Porn fa riferimento all’osservazione “pornografica” di queste torture che vengono mostrate senza remore. La prima opera cinematografica a essere definita "torture porn" fu Hostel (2005) di Eli Roth da un commento del critico David Edelstein nel gennaio 2006. Tuttavia, una prima classificazione di questo genere fu data a Saw - L'enigmista (2004), e ad altri film come quelli di Alexandre Aja e Rob Zombie, ma il dibattito è aperto…